sabato 22 ottobre 2016

Devil & Hulk 3 Doppio zero Perle Nascoste, fumetti che vanno recuperati.

Hulk alla fine degli anni novanta era una testata in crisi profonda, sia di vendite che di tematiche.
Il meccanismo del "mostro buono" che vuole essere lasciato in pace, stava mostrando la corda da un pezzo.
Era un periodo di transizione quello per il fumetto americano, dove da una parte la DC sfornava capolavori come Watchmen o il Cavaliere oscuro e dava alla luce la linea Vertigo.
Mentre dall'altra la Marvel cercava pur mantenendosi nell'alveo del comics code di svecchiare tutti i suoi personaggi più famosi.
Dopo un primo tentativo fatto da John Byrne, star indiscussa dell'epoca e famoso per aver rigenerato molti "brand" classici come i Fantastici Quattro o Superman,  che durò solo sei numeri, il personaggio venne affidato a Peter David che decise di abbandonare il vecchio cliché che per venti anni era stata l'impalcatura del personaggio e di esplorare un nuovo approccio per questa figura.
L'idea di Peter David, parte dalla psicologia, tema a lui caro che aveva già usato e che userà anche in seguito.
Hulk secondo Peter David non è un mostro creato dai raggi gamma che condivide il suo corpo con il pavido Banner, no. Hulk è semplicemente una delle tante personalità della psiche devastata di Banner, che grazie ai raggi gamma ha potuto modellare un corpo adatto alle sue esigenze.
Ecco spiegati secondo David il perché dei tanti cambiamenti grafici del personaggio; uno su tutti il colore della pelle che nella sua origine era grigia.
Da questo ultimo particolare  Peter David riparte.
Via Banner che nell'economia della sua gestione del personaggio non è che un aspetto di Hulk e bentornato Hulk grigio.
Si perché a rileggere le prime storie scritte da Stan Lee e disegnate da Kirby, l'Hulk grigio non era affatto stupido, anzi.
Abbandonando definitivamente la versione stupida e solitaria del gigante verde Peter David inizia a costruire storia su storia il suo nuovo personaggio, la sua gestione durerà 100 numeri, otto anni, nei quali Hulk evolverà cambierà colore e personalità più volte.
Mentre nella prima parte della sua gestione David si concentra più sull'aggiustare e consolidare la sua visione del personaggio,  nella seconda si permette di esplorare una serie di tematiche etiche che fino al quel momento pochi altri ( quasi tutti in casa DC) avevano inserito così approfonditamente in un fumetto di super eroi.
Una delle più belle storie di questo periodo è appunto Doppio zero.

La storia viene pubblicata per la prima volta in Italia su Devil & Hulk 3 della appena nata Marvel Italia.

La storia in questione non vede come protagonista Hulk, che non apparirà mai, ma un suo comprimario Doc Samson, psicologo anche lui dotato di poteri grazie ai raggi gamma, che viene chiamato nel braccio della morte per dare sostegno psicologico ad una super criminale, prima dell'esecuzione.

Sarà appunto la pena di morte il tema di questo racconto di ventidue pagine.
Doppio zero ovvero Leslie Anne racconterà al dottore tutta la sua storia , dalle sue origini come vigilante, alla frustrazione nel vedersi affibbiato il nome da battaglia di Doppio Zero dai giornalisti che avevano equivocato il suo simbolo( l'infinito), fino all'uccisione del senatore Ray Hartwell che ne ha causato l'arresto e la condanna a morte.

Leslie non è una personalità facile,  è una donna dura che non ispira simpatia.
Durante il racconto inizialmente non siamo portati ad empatizzare con lei, tuttavia nel proseguo delle pagine succede qualcosa.
Dapprima è un semplice campanello dall'arme, poi diventa un sospetto, quando la cosa si trasforma in certezza, è troppo tardi Leslie ha già scontato la sua pena e giace morta sulla sedia elettrica.
La narrazione di David non è mai didascalica, ciò che apprendiamo lo apprendiamo leggendo il sotto testo, non c'è paternalismo e la lezione morale è del tutto assente.
C'è solo la storia di una persona che ha fatto delle scelte, scelte che le sono costate un prezzo altissimo, sta a noi e al nostro giudizio critico decidere se quel prezzo era giusto o meno.

Sta di fatto che NESSUNO e lo ripeto NESSUNO che sia dotato di un minimo di sensibilità potrà rimanere indifferente dopo aver letto questa storia.
Ci sono davvero pochi autori capaci in 22 pagine di raccontare una storia così profonda e articolata, Peter David ci riesce con una naturalezza sconcertante, e la cosa grave è che non sarà un cosa isolata.

Se volte recuperare la storia in questione la trovate qui
Se invece volete recuperare tutta la run di David su Hulk  la trovate in tre comodi volumi pubblicati dalla Panini ; volume uno, volume due e volume tre.
Anche per questa settimana è tutto alla prossima.



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